26/27 Aprile 2024
Il Rally della Marca è stata la seconda gara a cui ho partecipato nell’ormai lontano 1989, per cui conservo da sempre un legame anche affettivo con la manifestazione. Da allora è sempre stata una manifestazione di alto livello a cui ha partecipato nel corso degli anni il meglio del rallysmo italiano e non solo. Si tratta non solo di una competizione di elevato contenuto tecnico e ben organizzata ma anche l’occasione di far conoscere ad una ampia platea di appassionati le stupende colline del prosecco, sito Unesco. Un’occasione promozionale non indifferente, in grado di produrre un indotto turistico non irrilevante e sicuramente prezioso. Il tutto nel massimo rispetto delle normative ambientali e di sicurezza grazie ad una organizzazione attenta ed esperta.
Torna il rombo dei motori del Rally della Marca: il 26 e 27 Aprile la manifestazione è pronta a coinvolgere, con la sua 40esima edizione, trevigiane e trevigiani appassionati e non solo, con tante novità e la conferma della base operativa a Valdobbiadene. Un appuntamento storico e consolidato, che ogni anno porta in Provincia di Treviso team pronti a sfidarsi sfrecciando tra le bellezze naturalistiche della Marca, come i Monti Tomba e Cesen
Situata a pochi chilometri da Venezia la provincia di Treviso è una straordinaria combinazione di paesaggi, arte, storia, bellezze naturali, ospitalità e buona tavola, capace di far innamorare il viaggiatore e di restare nel cuore di chi ne percorre gli scenari. Scenari che cambiano continuamente, passando dall'armonia della pianura ai rilievi delle Prealpi Trevigiane, dalle morbide colline del Prosecco ai boschi del Montello e del Cansiglio, attraverso città grandi e piccole, che rendono il territorio della Marca "Gioiosa et Amorosa" un mosaico di bellezze tutte da scoprire. Un fascino nato da un passato molto antico, che ha lasciato in eredità un patrimonio artistico e culturale ricchissimo, dai Paleoveneti fino ai giorni nostri, e che si può scoprire nei tanti musei, nelle chiese, nelle ville, nei palazzi e nei borghi dal cuore antico che costellano l'intera provincia La storia della Marca Trevigiana è anche indissolubilmente legata a quella della Repubblica di Venezia, che in queste terre, specie sul Cansiglio, non a caso conosciuto come il "bosco della Serenissima", si procurava il legname necessario per la costruzione della potente flotta che per secoli ha dominato il Mediterraneo. In tempi più recenti, invece, la cima del Grappa, il Montello e le rive del Piave sono state lo scenario delle eroiche vicende della Grande Guerra, il tragico conflitto conclusosi con la battaglia finale di Vittorio Veneto. A ricordo di quei drammatici eventi restano oggi i sacrari militari del Grappa, del Montello e di Fagarè, assieme ad altri monumenti commemorativi.
Valdobbiadene
Valdobbiadene deve, con ogni probabilità, il suo nome al Piave, o meglio al fatto di essere localizzata fra i due rami in cui, anticamente, si divideva il fiume, come lascia intendere il toponimo “Duplavilis”. Le prime tracce delle sue origini risalgono all’età “Musteriana”, ma la notorietà storica della città è legata alla figura di S. Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers,illustre agiografo della tarda latinità, che qui ebbe i natali. Di recente ristrutturazione, Piazza Marconi rappresenta il centro di Valdobbiadene. A sorvegliarla è la statua, realizzata nel 1867 da Luigi Geronazzo, raffigurante Endimione: secondo il mito, un giovane ragazzo, a cui l’amata, Selene, donò la giovinezza eterna facendolo cadere in un sonno profondo. Di grande impatto è il Duomo di Santa Maria Assunta, con la sua facciata che richiama lo stile neoclassico, risalente all’ultima ristrutturazione avvenuta alla fine del Settecento. All’interno del Duomo sono conservate preziose opere d’arte realizzate da artisti come Paris Bordon, Palma il Giovane e Francesco Beccaruzzi. Di lato, svetta l’imponente campanile progettato da Francesco Maria Preti, architetto di Castelfranco Veneto, e decorato dalla meridiana dell’abate Giovanni Follador, un orologio solare riferito al meridiano centrale d’Europa creato ed ideato proprio da lui stesso
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
Nel 2019 il sito “Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale come paesaggio culturale, dove l’opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico. Essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’uso del suolo o dell’uso del mare che sia rappresentativo di una cultura (o di culture) o dell’interazione umana con l’ambiente, specialmente quando è diventato vulnerabile all’impatto di cambiamenti irreversibili.” Criterio V – Outstanding Universal Value Il sito, dove l’interazione positiva tra uomo e ambiente ha creato un paesaggio culturale unico, comprende la fascia collinare che dal Comune di Valdobbiadene si estende verso est fino al Comune di Vittorio Veneto e annovera una consistente porzione del paesaggio viticolo della Denominazione di Origine Controllata e Garantita dove si produce il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.
Monte Cesen
È il punto più alto del comune, con i suoi 1576 metri di altitudine. Il comprensorio è percorso da numerose strade sterrate e sentieri che, con varie difficoltà e dislivelli, consentono di effettuare interessanti escursioni tra boschi, pascoli e malghe; queste ultime rappresentano un felice approdo, con i prodotti tipici a Km 0, come l’ottimo formaggio e i deliziosi insaccati. Il Monte Cesen è raggiungibile dal centro di Valdobbiadene, arrivando in località Pianezze, dove è disponibile un ampio spiazzo con possibilità di parcheggio libero, da cui si dipanano innumerevoli sentieri che conducono alla scoperta di un paesaggio forte e vitale, attraente in ogni stagione per l’escursionista che ama vivere la montagna.
Nella parte occidentale della provincia, compresa tra la Pedemontana del Grappa e Castelfranco Veneto, si concentrano alcune tra le più pregevoli eccellenze architettoniche del territorio, a cominciare da villa Emo a Fanzolo di Vedelago e Villa di Maser, riconosciute tra i capolavori di Andrea Palladio: due strutture che rappresentano alla perfezione l'ideale di armonia tra edificio e campagna, tra giardino, viali e terreni agricoli, tipico della villa veneta.
Per maggiori dettagli riguardanti i percorsi, consultare la pagina dedicata al Monte Cesen, nella sezione “itinerari” del sito https://www.valdobbiadene.com
La storia di Cavaso del Tomba
Il paese è caratterizzato dalla presenza di numerosi colmelli, che gli conferiscono la particolare fisionomia di un paese costituito da una moltitudine di borghi rurali. Legata al Monte Tomba da cui prende il nome, Cavaso è un comune ricco di bellezze naturalistiche da apprezzare durante piacevoli passeggiate nella natura incontaminata, oltre a essere una delle Città dell’Olio. La storia di Cavaso del Tomba si intreccia poi inevitabilmente a quella della “Grande Guerra”, con la prima linea che correva dagli Altipiani d’Asiago, al Monte Grappa, al Monte Tomba, al Monfenera, al Piave e al Montello, che furono teatro di aspre battaglie e che adesso rappresentano invece un patrimonio turistico e sportivo di rilievo internazionale: ne è la prova il progetto Montegrappa Outdoor District, un progetto che nasce dalla spinta inclusiva delle amministrazioni di Pederobba, Cavaso, Possagno e Alano di Piave di concerto con il Tavolo Governance e Turismo Outdoor del MAB Monte Grappa e il sostegno dei comuni di Asolo, Feltre e Bassano del Grappa.
https://www.montegrappaoutdoor.it
La Marca custodisce, infine, una delle perle del Veneto: Asolo, la "città dai cento orizzonti" tanto amata dalla viaggiatrice inglese Freya Stark, dall'attrice Eleonora Duse e dalla regina di Cipro Caterina Cornaro, che nella bella cittadina, dominata dal possente profilo della Rocca, fece erigere il proprio castello.
Leggi di più sulla storia di Asolo su https://www.asolo.it/asolo/